venerdì 4 aprile 2008

IL MARKETER COME PINOCCHIO?


E' veramente interessante come le tecniche del Marketing, (specialmente la pubblicità) siano responsabili di convincere il consumatore al "bisogno" di acquistare un prodotto o più per raggiungere la soddisfazione massima e annullare il senso di necessità di un bene, cosi da non sentirsi inferiori o incompleti.
Il marketer da alle persone quello che vogliono, o dicono alle persone quello che dovrebbero avere? I Filosofi si sono avvicinati a questo dibattito quando hanno considerato il concetto di libero arbitrio. E’ stato argomentato che, per dichiarare che i consumatori agiscono autonomamente in risposta ad una pubblicità, la capacità di libero arbitrio e la libertà di azione devono essere presenti. Cioè, il consumatore deve essere in grado di prendere una decisione indipendentemente, senza ricevere alcun impedimento rispetto alla linea adottata. Quanto discusso finora è sicuramente valido per la pubblicità puramente informativa, dove è prevista una scelta razionale relativa ad un prodotto o un negozio sulla base delle informazioni ricevute, invece nel caso di di pubblicità dove immaginario e motivazione sono coinvolte, lo scenario non si presenta per niente chiaro.Questa prospettiva presuppone che la pubblicità informativa è in qualche modo più oggettiva di quella basata su l’immaginazione. Funzionalità e utilità sono anche importanti figure di uno specifico contesto culturale, spesso usati con riferimenti alla nostra ragione per sedurci.

Nessun commento: